Giovanni Esposito: “Cardiologia interventistica, nuove tecnologie e riduzione della mortalità”


Giovanni Esposito – Aou Università Federico II, Napoli

I progressi della cardiologia interventistica hanno determinato, negli ultimi venti anni, la riduzione della mortalità dei pazienti a seguito di malattia cardiovascolare. Per nessun altro campo della medicina è possibile affermare lo stesso.

Mi riferisco in particolare ad esempio all’infarto del miocardio. Tutto ciò è stato possibile, come già accennato, grazie all’avanzamento delle tecnologie che hanno permesso l’implementazione di nuovi tipi di interventi. 

Parlo della sostituzione aortica percutanea, che ha reso possibile interventi che fino a poco tempo fa non potevamo effettuare su pazienti ad alto rischio come gli anziani. Oggi anche questi pazienti possono essere trattati con nuove opzioni terapeutiche. 

Il trattamento dell’infarto è diventato standard: con l’angioplastica primaria possiamo curare gli ammalati entro una tempistica ideale. Tutte le tecnologie, nel trattamento dell’embolia polmonare e nelle patologie tromboemboliche, hanno dimostrato avere un ruolo importante. 

La cardiologia interventistica ha dunque rappresentato un enorme balzo in avanti per la medicina e nei prossimi anni lo sarà ancora di più.

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