Luigi Elio Adinolfi, Medicina Interna Università della Campania “L. Vanvitelli”: “Steatosi epatica, colpito il 25-30 per cento della popolazione”

La steatosi epatica è una patologia emergente che interessa dal 25 al 30% della popolazione italiana. È caratterizzata dall’accumulo di grasso all’interno del fegato e comporta la progressione di una malattia epatica: osserviamo anche un’evoluzione verso l’epatite cronica, la cirrosi e l’epatocarcinoma.

 La patologia così diffusa è in stretta correlazione con alcune condizioni metaboliche e nello specifico con l’aumento dell’indice di massa corporea, del sovrappeso e del diabete. La steatosi non causa danni solo a livello epatico ma anche a livello cardiovascolare portando all’arteriosclerosi e a malattie che interessano il cuore ed il cervello come l’ictus ischemico. 

Dobbiamo cercare di individuare la malattia nella popolazione generale facendo ecografie del fegato e rivolgendosi ai centri specialistici. Devono sottoporsi ad esame le persone in sovrappeso, gli obesi, le persone con il diabete. Una volta fatta la diagnosi ci sono condizioni da mettere in atto affinché la malattia non progredisca e per non avere conseguenze gravi come la cirrosi e l’epatocarcinoma.

Il trattamento è rappresentato da due strade: il dimagrimento, con una dieta (la riduzione del peso corporeo del 7/10% può far sì che la malattia regredisca completamente); l’incremento dell’attività fisica. Se si rientra in un peso corporeo accettabile la malattia scompare completamente.

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