Marcello Persico, Medicina Interna Università di Salerno: “Patologie dismetaboliche, nuova frontiera per l’epatologia”

Le terapie eradicanti per le epatiti croniche in forma virale ci hanno tenuti impegnati negli ultimi anni.  Abbiamo ottenuto dei risultati eccellenti, soprattutto per l’epatite C per la quale si può parlare quasi di eradicazione della malattia, sebbene c’è ancora molto lavoro da fare.

Gli epatologi si sono perciò domandati: a questo punto cosa facciamo? Guardando alla realtà dei fatti, sono in crescita le patologie dismetaboliche, la steatosi epatica non alcolica o dismetabolica e le malattie legate all’alcol. Tutto questo va inserito in un contesto più ampio per la popolazione anche in base all’età. Dobbiamo cambiare il nostro punto di vista e cercare di realizzare modelli di diagnosi meno invasivi, di parlare di fragilità e di sarcopenie.

E dobbiamo utilizzare queste condizioni per valutare quali possono essere i migliori candidati per il trapianto di fegato. Il lavoro dell’epatologo oggi è, quindi, mettere a disposizione dei pazienti tutti gli strumenti a propria disposizione ma adattando tali metodiche alla popolazione attuale: una popolazione di età avanzata e, in alcuni casi, fragile.

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